La storiografia, come indagine ragionata sul passato compiuta da singoli individui, è un’invenzione greca. I primi passi di questa specialissima forma di sapere vengono mossi, come tutti sanno, in Ionia alla fine del VI secolo a.C., ed hanno la forma di una primitiva ma radicale critica al mito – «Scrivo queste cose come a me appaiono vere; i racconti dei Greci sono infatti, come a me sembra, molti e ridicoli» afferma Ecateo di Mileto nel proemio delle Genealogie – oppure di una descrizione, in parte storica in parte etnografica, di città, popoli e stati.

Dopo la grande stagione segnata dalle opere di Erodoto, Tucidide e Senofonte, a partire dalla metà circa del IV secolo a.C. l’attività storiografica comincia ad essere declinata in uno stupefacente numero di forme letterarie: nascono così la storia universale, la biografia, la storia di formazione (la cui somma espressione è costituita dalla Ciropedia senofontea), l’attidografia, l’alessandrografia etc., e accanto ad essa i generi “sussidiari” della poliorcetica, dell’epigrafia (con le due prime raccolte di iscrizioni attiche compilate da Filocoro di Atene e Cratero il Macedone), della cronografia, della geografia descrittiva.

Attività policentrica per eccellenza, la storiografia ellenistica è però andata in massima parte perduta: di essa ci restano solo frammenti (per la maggior parte citazioni o estratti riportati da autori successivi) tali da giustificare il titolo di un celebre studio di Hermann Strasburger (Umblick im Trümmerfeld der griechischen Geschichtsschreibung, “sguardo sulla distesa di rovine della storiografia greca”), il quale attraverso complicati ma persuasivi calcoli giungese a stimare in 40:1 il rapporto tra le opere storiche scomparse e quanto di esse è giunto sino a noi.

Il Centro Studi «Forme del sapere nel mondo antico» ha tra i suoi obiettivi la valorizzazione del sapere storico antico. In tale prospettiva, alcuni suoi membri collaborano con la collana «I frammenti degli storici greci», diretta da Eugenio Lanzillotta (Università di Roma Tor Vergata), che sta pubblicando nuove edizioni critiche, corredate di traduzione italiana e ampio commento storico, di molti storici greci frammentari. Un secondo obiettivo della sezione storica del Centro è l’approfondimento dei rapporti tra la storiografia greco-latina e i principali centri di elaborazione culturale del mondo antico.